Nel contesto del dibattito sul subentro generazionale sentiamo la voce del Dr. Renato Mele, Segretario nazionale ANDI per la Previdenza.
Un recente Rapporto annuale pubblicato dall’Osservatorio di Confprofessioni mette in luce alcuni aspetti critici del lavoro autonomo italiano (di cui la nostra professione può definirsi il perfetto paradigma), oltre a confermarne alcune tendenze ormai evidenti.
Intanto, negli anni del COVID circa 75.000 professionisti italiani hanno chiuso le loro attività, anche se nel 2023 se ne sono aperte circa 10.000 nuove. Attualmente i liberi professionisti italiani sono circa 1.360.000, con un indotto di lavoro dipendente facilmente intuibile, e con un aumento costante della componente femminile libero professionale, che è arrivata al 35,3%.
L’aspetto preoccupante deriva dal progressivo invecchiamento della categoria: un soggetto su due ha più di 48 anni e uno su quattro ha più di 57 anni. Quanto di questi dati generali corrisponde alla attuale situazione della specifica categoria odontoiatrica? Praticamente TUTTO!
Non a caso l’ANDI ha individuato nel “passaggio generazionale” la vera sfida che gli Odontoiatri si troveranno a breve ad affrontare e si sta adoperando per individuare percorsi e soluzioni efficaci. La tendenza dei giovani colleghi è infatti quella di collaborare con gli studi già esistenti, essendo scarsamente propensi alla apertura di nuovi studi o al subentro in quelli già esistenti.
L’articolo ANDInforma – Il regime fiscale forfettario e il “passaggio generazionale”: problema o opportunità? proviene da ANDI.
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Author: Paolo Angelini